Romania
In breve
Divisione amministrativa
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La Macroregione 1 include le regioni
- Nord-ovest (Someşană), con le contee di Bihor, Bistriţa-Năsăud, Cluj, Maramureş, Satu Mare, Sălaj;
- Centro (Mureşană), con le contee di Alba, Braşov, Covasna, Harghita, Mureş, Sibiu.
La Macroregione 2 include le regioni - Nord-Est (Moldova), con le contee di Bacău, Botoşani, Iaşi, Neamţ, Suceava, Vaslui
- Sud-Est (Dunărea de Jos), con le contee di Brăila, Buzău, Constanţa, Galaţi, Tulcea, Vrancea
La Macroregione 3 include le regioni - Bucureşti-Ilfov con la capitale e la contea di Ilfov
- Sud (Muntenia) che comprende le contee di Argeş, Prahova, Dâmboviţa, Teleorman, Giurgiu, Ialomiţa, Călăraşi
La Macroregione 4 include le regioni - Sud-ovest (Oltenia), con le contee di Dolj, Gorj, Mehedinţi, Olt, Vâlcea
- Ovest (Apuseană), con le contee di Arad, Caraş-Severin, Hunedoara, Timiş
Link Utili
Il Territorio
Il Clima
La Popolazione
La Storia
Il nuovo stato, stretto tra gli Imperi ottomano, austro-ungarico e russo, guardava verso l'Occidente, in particolare verso la Francia, come modello culturale, educativo e amministrativo. Nella prima guerra mondiale la Romania fu alleata alle potenze dell'Intesa e agli Stati Uniti, e dopo la guerra ottenne l'annessione di vari territori abitati da popolazioni rumene, tra cui Transilvania, Bessarabia e Bucovina.
I governi antecedenti alla II Guerra Mondiale restarono formalmente fedeli alla monarchia liberale costituzionale, ma cresceva un forte movimento fascista "Garda de fier", che sfruttando il nazionalismo, la paura del comunismo e il risentimento contro la dominazione straniera ed ebrea dell'economia portò alla creazione di una dittatura nel 1938 sotto re Carol II. Nel 1940 il generale Antonescu prese il potere, e nel giugno 1941 trascinò la Romania in guerra a fianco delle Potenze dell'Asse, invadendo l'Unione Sovietica per recuperare la Bessarabia e la Bucovina, annesse dal regime stalinista nel 1940.
Nell'agosto del 1944 un colpo di stato guidato dal re Mihai, con il sostegno dell'opposizione e dell'esercito, depose Antonescu e passò agli Alleati. Secondo il rapporto Wiesel del 2004, durante l'alleanza con la Germania hitleriana le autorità rumene furono responsabili della morte di 280.000 - 380.000 ebrei rumeni e ucraini nei territori sotto giurisdizione rumena (Bessarabia, Bucovina e Transnistria) e di 132.000 ebrei rumeni in Transilvania.
Il trattato di pace firmato a Parigi il 10 Febbraio 1947 confermò l'annessione sovietica di Bessarabia e Bucovina settentrionale, ma restituì al Paese la parte settentrionale della Transilvania. Il trattato inoltre imponeva alla Romania pesanti riparazioni di guerra all'Unione Sovietica, che pretese l'ingresso del partito comunista rumeno nel governo e fece estromettere dalla vita politica i leader non-comunisti. Re Mihai fu costretto ad abdicare e andare in esilio nel dicembre 1947, venne dichiarata la Repubblica e instaurata un'economia di tipo sovietico.
Le forse di occupazione sovietica lasciarono la Romania nel 1958, e il governo comunista rumeno avviò una linea politica autonoma dall'Unione Sovietica. Nicolae Ceauşescu divenne capo del Partito Comunista nel 1965 e capo di stato nel 1967; la sua denuncia dell'invasione della Cecoslovacchia del 1968 diede un segnale positivo in patria e in Occidente ma il regime dalla fine del 1970 divenne sempre più arbitrario; la rapida crescita economica alimentata da capitali stranieri portò ad una politica autarchica accompagnata da repressioni. Nel 1987 la disoccupazione e la scarsità di materie prime scatenarono nella città di Brasov una rivolta, che il governo represse duramente.
Dopo il crollo del comunismo nell'Europa orientale tra l'estate e l'autunno del 1989, a metà dicembre scoppiò una protesta a Timişoara contro il trasferimento forzato di un pastore di etnia ungherese, protesta che diede il via ad una ribellione su scala nazionale contro il regime, che venne abbattuto. Ceauşescu e sua moglie furono giustiziati il 25 dicembre 1989, dopo un processo militare sommario e ci furono circa 1.500 vittime negli scontri sulle strade tra le varie fazioni. Si formò una coalizione di governo, il Frontul Salvării Naţionale (FSN) sotto la guida di Ion Iliescu, che dichiarò il ripristino della libertà e lo scioglimento del partito comunista. Da allora la Romania ha scelto la strada della democrazia e dell'economia di mercato, anche se con alterne vicende, a causa della corruzione retaggio dell'era comunista. La costituzione del 1991 sancisce che la Romania è una democrazia basata sull'economia di mercato, in cui la dignità umana, i diritti civili e le libertà, lo sviluppo della personalità umana e il pluralismo politico sono valori supremi.
Città e Luoghi d'Interesse
- La capitale, Bucarest, è anche la città maggiore con circa 2 milioni di abitanti; chiamata la "piccola Parigi", ha uno stile di vita europeo, è piena di club, ristoranti e locali notturni.
- Altre città, tutte con circa 300mila abitanti, sono Iaşi, Constanţa, Timişoara, Cluj-Napoca, Craiova, Galaţi, Braşov.
Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità
- Le Chiese dipinte della Moldavia, nella contea rumena di Suceava; le sette chiese nel nord della Moldavia, uniche in Europa, con le pareti esterne dipinte con affreschi del XV e XVI secolo che sono considerati capolavori dell'arte bizantina, e formano cicli completi su tutte le facciate. Le sette chiese sono: Tăierea capului Sfântului Ioan Botezătorul in Arbore; la chiesa di Adormirea Maicii Domnului in Humor; la chiesa di Buna Vestire a Moldoviţa; la chiesa di Sfânta Cruce a Pătrăuţi; la chiesa di Sfântul Nicolae a Probota; la chiesa di Sfântul Gheorghe a Suceava; la chiesa di Sfântul Gheorghe a Voroneţ.
- Le Fortezze Dacie dei Monti Ora (Orăştie) in Transilvania nelle contee di Alba e Hunedoara, costruite dal primo secolo a.C al primo d.C., queste sei fortezze (Sarmizegetusa, Blidaru, Piatra Roşie, Costeşti, Căpâlna e Băniţa) mostrano una fusione inusuale di tecniche di architettura militare e religiosa con elementi del mondo classico e della tarda Età del Ferro. Cuore del Regno di Dacia, le fortezze costituivano il nucleo difensivo del re Decebalo, che riuscì a negoziare con l'impero romano sotto due imperatori, ma venne infine sconfitto nel 106 d.C. e preferì suicidarsi anziché essere portato in trionfo a Roma. I resti ampi e ben conservati delle fortezze, incastonati in un ambiente naturale spettacolare, forniscono un quadro eccezionale di una civiltà forte e creativa.
- Il Centro Storico di Sighişoara, nella contea di Mureş; fondata da artigiani e mercanti tedeschi noti come Sassoni di Transilvania, Sighisoara è un bell'esempio di borgo medioevale fortificato che svolse un importante ruolo strategico e commerciale ai margini dell'Europa centrale per diversi secoli.
- Il Monastero di Horezu (Mănăstirea Horezu) in Valacchia, fondato nel 1690 dal principe Constantin Brâncoveanu, è un capolavoro di stile 'Brancovan', caratterizzato da equilibrio architettonico, ricchezza di sculture, ritratti votivi e dipinti; nel XVIII secolo la scuola di pittura murale e iconica del monastero di Horezu divenne famosa in tutta la regione balcanica.
- I Villaggi con Chiese Fortificate della Transilvania, sette villaggi (Biertan, Câlnic, Dârjiu, Prejmer, Saschiz, Valea Viilor, Viscri) di cui sei sassoni e uno Székely, caratterizzati da un modello di insediamento e organizzazione rimasto in uso dal tardo Medioevo; i villaggi sorsero nel XIII secolo quando la monarchia ungheresi introdusse coloni tedeschi in Transilvania. Poiché la regione era sotto la costante minaccia delle invasioni ottomane e tartare, i coloni edificarono le loro fattorie attorno alla chiesa, che aveva torri difensive e magazzini per conservare i beni preziosi e le provviste e poter resistere anche a lunghi assedi.
- Le Chiese lignee del Maramureş, otto chiese ortodosse (Budești Josani, Desești, Bârsana, Poienile Izei, Ieud Deal, Șurdești, Șurdești, Plopiș, Rogoz) che mostrano la varietà di progetti e soluzioni adottate in queste costruzioni in legno di caratteristica altezza, con torre dell'orologio all'estremità occidentale della struttura e tetto singolo o doppio coperto da tegole.
- Il Delta del Danubio; secondo fiume d'Europa, sfocia nel Mar Nero, per la maggior parte nella contea rumena di Tulcea, mentre il ramo di Chilia è situato nell'oblast ucraino di Odessa. Il delta del Danubio è il più grande e meglio conservato d'Europa e, nei numerosi laghi e paludi che si formano alla foce del grande fiume, ospita oltre 300 specie di uccelli e 45 specie di pesci d'acqua dolce.
L'Economia
Il governo comunista tuttavia si indebitò pesantemente con l'Occidente per costruire una base industriale di proprietà statale; a seguito della crisi petrolifera del 1979 e le ristrutturazione del debito nel 1981, Ceauşescu avviò uno sforzo senza precedenti per la restituzione del debito estero adottando misure drastiche che ebbero un effetto devastante sulla popolazione: le importazioni vitali vennero drasticamente ridotte, derrate alimentari e carburante razionate, mentre il governo esportava tutto il possibile per guadagnare valuta.
Alla caduta di Ceauşescu i governi successivi hanno cercato di costruire un'economia di mercato di tipo occidentale, ma il ritmo di ristrutturazione è stato molto lento. Nel 1994 la base giuridica per l'economia di mercato era stata completata e dopo le elezioni del 1996 la coalizione di governo ha tentato di eliminare le sovvenzioni al consumo, ha liberalizzato i prezzi e i tassi di cambio, varato leggi che consentono investimenti di capitali stranieri. Nel 1992 il Paese ha firmato un accordo di associazione con l'UE e nel 1993 un accordo di libero scambio con l'EFTA; ad Helsinki nel dicembre 1999 l'Unione europea ha invitato la Romania ad avviare formalmente i negoziati di adesione, negoziati che si sono conclusi nel dicembre 2004. Nel mese di aprile 2005 l'UE ha firmato un trattato di adesione con la Romania e la vicina Bulgaria, e nel gennaio 2007 i due Paesi sono stati entrambi accolti nell'UE.
L'integrazione economica della Romania nel mercato mondiale è stata ostacolata nel 2008 dalla recessione finanziaria globale; a causa del crescente deficit di bilancio, il governo rumeno ha chiesto un pacchetto di assistenza finanziaria al Fondo monetario internazionale (FMI), alla Commissione europea, e alla Banca mondiale nel marzo 2009, e il Parlamento ha varato un programma di misure di austerità il 15 giugno 2010.