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Repubblica Ceca

bandiera Repubblica CecaLa Repubblica Ceca (Česká Republika) è un paese senza sbocco sul mare in Europa centrale, confinante con la Polonia a nordest, la Slovacchia a sud-est, l'Austria a sud e la Germania ad ovest.
La maggioranza (94%) della popolazione è etnicamente e linguisticamente ceca; altri gruppi etnici includono tedeschi, rom, slovacchi e polacchi. Il 40% degli abitanti dichiarano di essere atei (40%), i cattolici sono il 39%. La comunità ebraica conta poche migliaia di persone, oltre 80mila ebrei cecoslovacchi morirono nella II guerra mondiale.

In breve

Area: 78.866 km² -- Popolazione: circa 10.3 milioni di abitanti -- Densità: 10.5 abitanti per km² (2009) -- Governo: repubblica parlamentare -- Capitale: Praga -- Lingua: ceco -- Religione: cattolica -- Moneta: koruna (corona ceca, CZK) -- Prefisso telefonico: dall'Italia 00420 -- Prefisso telefonico: per l'Italia 0039 -- Fuso orario: UTC+1 (stessa ora dell'Italia) -- Sigla Automobilistica: CZ -- Suffisso internet: .cz -- Membro di: ONU, NATO, Consiglio d'Europa, OSCE, UE

Repubblica Ceca

Divisione amministrativa

Dal 2000 la Repubblica ceca è divisa, oltre alla città capitale di Praga, in 13 kraje o regioni che sono (con eventuale nome in italiano e capoluogo tra parentesi): Hlavní město Praha (la città di Praga), Středočeský (Boemia Centrale, capitale Praga), Jihočeský kraj (Boemia Meridionale, Písek), Plzeňský k. (Plzeň), Karlovarský k. (Karlovy Vary), Ústecký k. (Ústí nad Labem), Liberecký k. (Liberecký), Královéhradecký k. (Hradec Králové), Pardubický k. (Pardubice), k. Vysočina (Jihlava), Jihomoravský k. (Moravia del Sud, Brno), Olomoucký k. (Olomouc), Zlínský k. (Zlín), Moravskoslezský k. (Moravia-Slesia, Ostrava).

Link Utili

Ambasciata italiana a Praga | Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma | Sito della Farnesina per Repubblica Ceca | Sito dell'ICE per Repubblica Ceca | Numeri Utili: numero unico di emergenza 112, pronto soccorso 155, Polizia 158 -- Vademecum per il Turista Italiano: è necessario il Passaporto o la carta d'identità valida per l'espatrio in corso di validità.

Il Territorio

Il Paese è diviso in due regioni principali, Boemia e Moravia. La Boemia occupa la parte occidentale, ed è costituita da pianure, colline e terreni agricoli circondati da montagne, mentre la Moravia occupa la pianura orientale. Anche parte della regione storica della Slesia, zona industriale con ricchi giacimenti di carbone, si trova nella Repubblica ceca. Le foreste coprono ancora circa un terzo della Repubblica. La foresta boema è parte di un progetto di ecoturismo condiviso tra Repubblica Ceca, Austria e il Land tedesco della Baviera. Ci sono due grandi fiumi: il Labe, che si dirige verso ovest e sfocia nel Mare del Nord, e il suo affluente Vltava (Moldava) che scorre per 430 km in territorio ceco. La cima più alta è lo Snežka (1601 m) nei monti Krkonoše a confine con la Polonia.

Il Clima

Il clima è continentale, con estati calde e inverni freddi e nevosi. Il mese più caldo è luglio; da dicembre a febbraio le temperature scendono sotto lo zero anche nelle zone basse, ed è particolarmente freddo nelle zone montane, soprattutto sui Monti Krkonoše. Le pianure intorno a Praga e nella Moravia meridionale sono più calde e ricevono meno precipitazioni.

Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità

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  • Il Centro storico di Český Krumlov, in Boemia Meridionale; la città, costruita lungo la Moldava intorno ad un castello del XIII secolo in stile gotico, rinascimentale e barocco, è notevole esempio di cittadina medievale mitteleuropea.
  • Il Centro storico di Praga, costruita tra i secoli XI e XVIII, con la Città Antica, la Malá Strana (o Quartiere Piccolo) e la Città Nuova racconta la grande influenza culturale che Praga esercitò fin dal Medioevo attraverso molti, magnifici monumenti, quali il Castello Hradcani, la Cattedrale di San Vito, il Ponte Carlo e numerose chiese e palazzi, costruiti per lo più nel XIV secolo sotto l'Imperatore Carlo IV.
  • Il Centro storico di Telč, nella regione di Vysocina; le case, originariamente costruite in legno su una collina, dopo un incendio alla fine del XIV secolo vennero ricostruite in pietra; la città fu poi circondata da mura e ulteriormente rafforzata da una rete di stagni artificiali. Il castello gotico fu ricostruito alla fine del secolo XV.
  • Il Santuario di San Giovanni di Nepomuk a Zelená Hora, in Moravia Meridionale, non lontano da Zdar nad Sazavou. Costruito agli inizi del XVIII secolo con pianta a forma di stella, in stile neo-gotico e barocco, è l'opera più singolare del grande architetto Jan Blazej Santini.
  • Il Centro storico di Kutná Hora con la Chiesa di Santa Barbara e la Cattedrale di Nostra Signora di Sedlec, in Boemia Centrale; la città sorse in seguito allo sfruttamento delle miniere d'argento, ed oggi vanta un tessuto urbano medievale ben conservato. La Chiesa di Santa Barbara, gioiello del periodo tardo gotico, e la Cattedrale di Nostra Signora a Sedlec, restaurata in stile barocco all'inizio del secolo XVIII, hanno influenzato notevolmente l'architettura dell'Europa centrale.
  • Il Paesaggio Culturale di Lednice–Valtice, che si estende per 200 kmq in Moravia Meridionale, ed è uno dei più grandi paesaggi artificiali europei; tra i secoli XVII e XX, i duchi del Liechtenstein trasformarono i loro possedimenti in Moravia intorno ai castelli di Lednice e Valtice, in stile classico e neo-gotico, secondo lo stile barocco elaborato da Johann Bernhard Fischer von Erlach e l'architettura paesaggistica romantica inglese.
  • I Giardini e il Castello di Kroměříž, nella regione di Zlin, sul sito di un antico attraversamento della Moldava, ai piedi della catena montuosa dei Chřiby, un esempio eccezionalmente completo e ben conservato di dimora principesca barocca.
  • La Riserva Storica del Villaggio di Holašovice, esempio completo e ben conservato di un tradizionale villaggio mitteleuropeo, con numerosi edifici del XVIII e XIX nello stile noto come 'barocco popolare della Boemia meridionale', su un impianto originale del Medioevo.
  • Castello di LitomyšlIl Castello di Litomyšl, nella regione di Paradubice, monumentale castello rinascimentale del tipo sviluppato in Italia e poi adottato in Europa centrale nel XVI secolo, conserva ancora intatti tutti gli edifici accessori associati alle residenze aristocratiche dell'epoca.
  • La Colonna della Santa Trinità a Olomouc, colonna commemorativa eretta agli inizi del XVIII secolo, è l'esempio più significativo di questo tipo di monumento; costruita nello stile regionale noto come barocco Olomouc è alta 35m e decorata con pregevoli sculture religiose dell'artista moravo Ondrej Zahner.
  • Villa Tugendhat in Brno, nella Moravia Meridionale, progettata dall'architetto Mies van der Rohe, è splendido esempio dello stile internazionale sviluppatosi in Europa negli Anni Venti; la villa applica concetti spaziali ed estetici innovativi che mirano a soddisfare nuove esigenze nello stile di vita, sfruttando le possibilità offerte dalla moderna produzione industriale (sito ufficiale di Villa Tugendhat.
  • Il Quartiere Ebraico e la Basilica di San Procopio a Třebíč, regione di Vysocina; il quartiere con il vecchio cimitero ebraico, che illustra i diversi aspetti della vita di questa comunità, e la Basilica di San Procopio, parte di un monastero benedettino degli inizi del secolo XIII, testimoniano la coesistenza pacifica delle culture ebraica e cristiana dal Medioevo al XX secolo.

L'Economia

Tra i paesi ex comunisti la Repubblica Ceca ha una delle economie più sviluppate e industrializzate. La forte tradizione industriale risale al XIX secolo, quando Boemia e Moravia erano il cuore industriale dell'Impero austro-ungarico. La posizione strategica del paese in Europa e la forza lavoro qualificata hanno attirato forti afflussi di investimenti diretti esteri, che stanno rapidamente modernizzando la base industriale e aumentando la produttività.

All'avvento del regime comunista nel 1948, la Cecoslovacchia era una economia equilibrata e godeva di un elevato livello di industrializzazione; il regime iniziò a potenziare l'industria pesante a scapito dell'agricoltura, dei beni di consumo e servizi e la pianificazione centralizzata portò a sprechi e uso inefficiente delle risorse, bassa produttività e qualità dei prodotti scadente. Nel gennaio 1968 il troppo breve piano di riforma economica di Alexander Dubcek e negli anni successivi i tentativi di correggere i problemi di base dell'economia non produssero grandi risultati. Negli anni Ottanta vennero introdotti programmi di incentivazione dei lavoratori e l'economia iniziò a crescere, grazia anche al potenziamento delle esportazioni e a nuovi investimenti nei settori elettronico, chimico e farmaceutico. La "Rivoluzione di Velluto" del 1989 avviò una profonda e duratura riforma economica.

Le maggiori risorse naturali sono carbone, coke, legno, lignite, uranio, magnesite. Nel settore agricolo si coltivano grano, segale, avena, mais, orzo, luppolo, patate, barbabietole da zucchero, frutta; si allevano maiali, bovini, cavalli, pollame. Nel secondario prevalgono l'industria automobilistica, macchinari e attrezzature, ferro, acciaio, cemento, vetro, prodotti chimici, ceramica, legno, carta e calzature. Si esportano soprattutto veicoli, macchinari, ferro, acciaio, prodotti chimici, beni di consumo; il partner commerciale primario è la Germania (32%), seguita da Slovacchia, Polonia, Francia, Austria, Italia, Paesi Bassi, Russia, Regno Unito, Cina, Stati Uniti.

Città e Luoghi d'Interesse

  • Praga, "la città delle cento torri", situata lungo il fiume Moldava nel centro-nord della Boemia, è la capitale e anche la città maggiore con 1.2 milioni di abitanti; seguono Brno (370mila abitanti) capoluogo della Moravia e tra i maggiori centri tessili dell'Europa medievale, Ostrava (310mila), Plzen (160mila).
  • I due parchi nazionali della Selva Boema e Monti dei Giganti.
  • Rinomati centri termali come Karlovy Vary (Karlsbad in tedesco) e Mariánské Lázne (Marienbad), frequentati nel XIX secolo da re, nobili e artisti di tutta Europa.

La Storia

I primi insediamenti umani storicamente documentati furono quelli di una tribù celtica, i Boi, che diedero il nome all'odierna Boemia. Tra il I e il VI secolo d.C. si stabilirono nella zona dei popoli slavi, e dall'anno 830 al 907 si formò lo stato della Grande Moravia, che comprendeva l'odierna Slovacchia e parti di Germania, Austria, Polonia e Ungheria. Alla fine del secolo IX, i Boemi si separarono dalla Grande Moravia formando il Principato di Boemia sotto la dinastia Premyslid e poi Luxembourg. Nell'863 i missionari greci Cirillo e Metodio introdussero il cristianesimo, che si diffuse sotto il principe boemo Venceslao della dinastia Premyslid nel X secolo; ucciso dal fratello contrario alle sue convinzioni religiose, divenne il santo patrono di Boemi.

All'inizio del secolo XV Jan Hus cominciò a predicare un cristianesimo riformista, e fu giustiziato nel 1415, ma i suoi seguaci, chiamati hussiti, continuarono a chiedere riforme e molti boemi divennero protestanti. Nel 1526 la dinastia degli Asburgo ottenne la corona di Boemia, e nel secolo successivo cercò sotto Ferdinando II di sradicare il protestantesimo, dando inizio alla Guerra dei Trent'Anni.

I protestanti furono sconfitti nella battaglia della Montagna Bianca nel 1620 e i cechi persero l'indipendenza nazionale, restando poi fino al 1918 sotto la monarchia austriaca. Alla fine della I guerra mondiale venne costituita il 28 ottobre 1918 la Cecoslovacchia, o Repubblica Federale Ceca e Slovacca, includendo cechi, moravi e slovacchi, che rimase unita fino al 1 gennaio 1993. Nonostante le differenze culturali, gli slovacchi avevano condivisero con i cechi il movimento d'indipendenza dallo stato asburgico. Per ragioni storiche, gli slovacchi non erano allo stesso livello di sviluppo economico e tecnologico dei cechi, ma la libertà e le opportunità che trovarono in Cecoslovacchia permisero loro di fare grandi passi avanti, senza tuttavia colmare completamente il divario. La Cecoslovacchia fu l'unico paese dell'Europa orientale a rimanere democrazia parlamentare nel periodo 1918-1938, ma c'era la questione dei Sudeti, le regioni di frontiera di Boemia e Moravia ove si concentrava la minoranza tedesca - nel periodo tra le due Guerre il 22% della popolazione; nel Patto di Monaco del settembre 1938 le pressioni della Germania hitleriana spinsero Francia e Regno Unito a convincere la Cecoslovacchia a cedere i Sudeti alla Germania.

Nel marzo del 1939 Hitler invase ciò che rimaneva della Boemia e Moravia, istituendo un "protettorato tedesco." La Slovacchia aveva già dichiarato la propria indipendenza diventando uno stato fantoccio dei tedeschi. Il tradimento del Patto di Monaco fu accolto passivamente dai cechi e dalla comunità internazionale, e negli anni successivi gli ebrei (oltre 100mila nel 1938) e altre minoranze vennero sistematicamente deportate nei campi di concentramento. Nel 1945 le truppe sovietiche invasero Slovacchia, Moravia, e gran parte della Boemia, inclusa la città di Praga. Nel maggio del 1945 le forze americane liberarono la città di Plzen e il resto della Boemia occidentale. Dopo la resa della Germania, circa 2.9 milioni di tedeschi etnici vennero espulsi dalla Cecoslovacchia con l'approvazione degli Alleati.

Riunificati dopo la guerra, cechi e slovacchi fissarono elezioni nazionali per la primavera del 1946. Gli elementi democratici, guidati dal presidente Eduard Benes, nell'illusione che l'Unione Sovietica avrebbe permesso alla Cecoslovacchia di scegliere la propria forma di governo, aspiravano ad una Cecoslovacchia ponte tra Oriente e Occidente. Il partito comunista ottenne il 38% dei voti, entrò nel governo, riuscì a neutralizzare le forze anti-comuniste e prese il potere nel febbraio del 1948. Per più di un decennio dopo, la politica comunista cecoslovacca fu caratterizzato dalla leadership stalinista di Antonin Novotny. Dal 1960 cominciò a diffondersi nello stesso Partito Comunista il malcontento per la lentezza delle riforme economiche, la resistenza alla liberalizzazione culturale, e il desiderio degli slovacchi di maggiore autonomia per la loro repubblica. Nel gennaio 1968 Novotny fu rimosso e sostituito dallo slovacco Alexander Dubcek, che diede il via a riforme politiche, sociali ed economiche; inoltre il Parlamento chiedeva modifiche al Patto di Varsavia che permettessero alla Cecoslovacchia di migliorare le relazioni con tutti i paesi del mondo, indipendentemente dal loro sistema sociale.

Il programma adottato nell'aprile 1968 poneva le basi di una democrazia socialista moderna che garantisse libertà di religione, stampa ed espressione, programma noto col nome di "socialismo dal volto umano", e passato alla storia come la "primavera di Praga", che fece sognare il mondo intero. Dubcek divenne una figura carismatica nel Paese, ma le riforme interne e le sue dichiarazioni di politica estera crearono grande preoccupazione nell'ambito del Patto di Varsavia. La notte del 20 agosto 1968 truppe sovietiche e di altri Paesi dell'Est europeo invasero e occuparono la Cecoslovacchia. Il governo cecoslovacco immediatamente proclamò che l'invasione era una violazione dei principi socialisti, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. I principali riformatori cecoslovacchi furono segretamente trasferiti in Unione Sovietica e costretti a firmare un trattato che prevedeva lo "stazionamento temporaneo" di truppe sovietiche in Cecoslovacchia. Dubcek fu rimosso e sostituito da Gustav Husak, e i vent'anni successivi, noti come periodo di "normalizzazione", furono dedicati alla soppressione di qualsiasi opposizione al regime conservatore.

Il 1° gennaio 1977 250 attivisti per i diritti umani firmarono un manifesto chiamato Carta 77, che criticava la leadership per non aver applicato le disposizioni sui diritti umani dei documenti sottoscritti dallo stesso Governo, tra cui la costituzione, le convenzioni internazionali, e il documento della Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa; l'attivismo di Carta 77 sarà alla base della "Rivoluzione di velluto" del 1989. Il 17 novembre 1989 la polizia comunista soppresse con violenza una manifestazione pacifica a favore della democrazia, picchiando brutalmente molti studenti partecipanti. Nei giorni successivi Carta 77 e altri gruppi si unirono nel Forum Civico per ottenere riforme e libertà civili, sotto la leadership del drammaturgo dissidente Vaclav Havel; il Forum civico rapidamente guadagnò l'appoggio di milioni di cechi, come avveniva anche per il gruppo omologo slovacco, "Pubblico Contro la Violenza"(Verejnosť proti násiliu, VPN). Di fronte alla schiacciante pressione popolare, Husak e il capo del partito Milos Jakes si dimisero nel dicembre 1989, Havel fu eletto Presidente della Cecoslovacchia il 29 dicembre, e venne costituito un governo di coalizione.

Le prime elezioni libere dal 1946 si tennero nel giugno 1990 senza incidenti e votò oltre il 95% della popolazione. Come previsto, il Forum Civico e il VPN ottennero una larga maggioranza e avviarono l'evoluzione democratica della Cecoslovacchia. Il Forum Civico si sciolse e sorsero vari partiti politici, mentre in Slovacchia iniziarono ad acquistare forza le richieste per l'autonomia. Il federalista Havel, che era stato in grado di contenere la spinta scissionistica, si dimise nel luglio 1992, e i membri del Parlamento federale approvarono la legge che separava ufficialmente le due nazioni il 27 dicembre 1992.

Così il 1° gennaio 1993 vennero istituite simultaneamente e pacificamente la Repubblica Ceca e la Repubblica di Slovacchia, che ottennero entrambe immediato riconoscimento da parte degli Stati Uniti e dei loro vicini europei. La Repubblica Ceca mantenne la bandiera ufficialmente adottata il 30 Marzo 1920 dalla Federazione; il bianco e il rosso sono i colori araldici della Boemia, mentre il triangolo blu rappresenta la Moravia. Nel 1999 il Paese è entrato nella NATO e dal 2004 è membro dell'Unione Europea.