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Moldavia

bandiera Moldavia La Moldova o Moldavia (ufficialmente Repubblica di Moldova), è un paese senza sbocco sul mare nel sud-est Europa. Confina a ovest con la Romania; a nord, est e sud, è completamente racchiusa dall'Ucraina, che con una striscia di terra di 50-100 km separa la Moldavia dal Mar Nero.
Situata al confine occidentale dell'impero russo e poi dell'Unione Sovietica, fu a lungo parte di una zona cuscinetto destinata a proteggere la Russia dalle influenze e dagli eserciti occidentali. I governi imperiali e sovietici tentarono di integrare l'economia moldava nella propria e di "russificare" il popolo. Questi sforzi si rivelarono però inefficaci visto che nel 1991, durante la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la Moldova dichiarò subito la propria indipendenza.

In breve

Area: 33,843 km² -- Popolazione: circa 3,5 milioni di abitanti nel 2012 -- Densità: 122 abitanti per km² -- Governo: repubblica parlamentare -- Capitale: Chisinau -- Lingua: moldavo -- Religione: 98,5% ortodossa orientale -- Moneta: leu Moldavo (MDL) -- Prefisso telefonico: 00 373 dall'Italia -- Prefisso telefonico: 00 39 per l'Italia -- Fuso orario: +2 rispetto a Greenwich -- Sigla Automobilistica: MD -- Suffisso internet: md -- Membro di: ONU dal 1992

Moldavia

Divisione amministrativa

La Moldova è divisa in 32 distretti (raioane, rayon al singolare), tre municipalità e due territori autonomi (Gagauzia e Transnistria). Le città di Comrat e Tiraspol, sedi amministrative dei Territori autonomi, hanno anche status di municipalità.

Link Utili

Ambasciata italiana a Chisinau, Moldavia | Ambasciata della Moldavia in Italia | Sito della Farnesina per la Moldavia | Numeri Utili: Pronto soccorso: 1403, Polizia: 1402, Pompieri: 1401 -- Vademecum per il Turista Italiano: è necessario il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi.

La popolazione

Secondo il censimento del 1989, le etnie presenti comprendevano per il 64.5% rumeni, 13.8% ucraini, 13% russi, e altre piccole minoranze. La lingua ufficiale è il moldavo (un dialetto del rumeno); la lingua russa viene mantenuta come lingua di comunicazione interetnica.

La popolazione della Moldova è quindi in maggioranza di etnia rumena, non slava, e nonostante gli sforzi russi e sovietici di slavicizzazione, i moldavi hanno mantenuto nei secoli la propria identità, guardando alla Romania come fonte della propria cultura.

C'è inoltre una minoranza consistente di conservatori - di etnia bielorussa o russa - che vorrebbero tornare ai tempi dell'Unione Sovietica per una serie di motivi, non solo nostalgici ma anche economici. Molti dei conservatori moldavi vivono in Transnistria, e ritengono di essere i custodi dell'ideale sovietico da cui potrà un giorno risorgere l'Unione Sovietica. Tuttavia, ciò che stanno cercando di proteggere non è un modo di vita, ma piuttosto i propri interessi politici ed economici, spesso illegali e collegati al commercio di armi e droga.

La storia della Repubblica di Moldavia è la storia di due diverse regioni che sono state unite in un solo paese, ma non in una sola nazione: la Bessarabia e la Transnistria. La Bessarabia, compresa tra i fiumi Prut e Nistru, è prevalentemente di etnia rumena e costituisce la metà orientale di una regione storicamente conosciuta come Moldavia o Moldova. La Transnistria è il nome in lingua rumena del territorio lungo la riva orientale del fiume Nistru, in cui la maggioranza della popolazione è slava, di etnia ucraina e russa, anche se compare un consistente gruppo etnico rumeno.

Il punto di riferimento dell'indipendenza Moldava è la lingua nazionale, attorno alla quale si sono coagulate le rivoluzioni del 1848, e tutta una serie di rivolte che, anche se hanno tutte fallito gli obiettivi immediati, alla fine hanno portato ad una maggiore rappresentanza dei gruppi etnici nelle varie legislature e ad una maggiore autonomia culturale. Tuttavia, mentre i nazionalisti del secolo XIX cercarono di codificare una lingua letteraria, i nazionalisti del 1991 hanno per lo più cercato di spogliare il linguaggio dalle sovrapposizioni russe e sovietiche.

Il Territorio

La maggior parte del territorio moldavo è costituito da colline e pianure solcate da numerosi corsi d'acqua. Sotto l'aspetto geologico il substrato è principalmente di roccia sedimentaria che nel nord, ai contrafforti dei Carpazi, lascia il posto ad affioramenti cristallini.

Le pianure collinari della steppa Balti nel nord lasciano il posto a fitti boschi di latifoglie nelle colline Codri (altitudine media da 350 a 400 metri), con una prevalenza delle specie arboree di carpino, quercia, tiglio, acero, pero selvatico e ciliegio selvatico. Punto più alto è il monte Balanesti nella parte centro-occidentale del paese con 430 metri. A meridione la Pianura del Bugeac è caratterizzata da numerose gole e calanchi; nella Transnistria sorgono i contrafforti dell'altopiano di Volyn-Podolica, solcati dagli affluenti del fiume Nistru.

Circa il 75 per cento della Moldavia appartiene alla fascia geografica di terreno "chernozem" (=terra nera), caratterizzato da un'alta percentuale di humus (dal 7% al 15%), acidi fosforici, fosforo e ammoniaca, che lo rendono molto fertile. Negli altopiani settentrionali i terreni sono più argillosi, mentre a sud predominano le terre rosse, meno fertili, ma adatte alla coltura della vite e del girasole. Sugli altopiani i terreni sono boschivi, mentre a sud c'è la vegetazione tipica della steppa, anche se la maggior parte delle aree di steppa oggi sono coltivate. Il corso inferiore del fiume Prut e le valli dei fiumi meridionali sono paludi saline.

I bacini idrografici drenano verso il Mar Nero, ma solo otto fiumi superano i 100 km di lunghezza. I principali sono la Moldova, poi il Nistru, navigabile per quasi tutto il percorso, e il Prut che confluisce nel Danubio all'estremità sud-occidentale del paese.

Come retaggio dell'era comunista, anche nella Moldavia, come in molte altre ex repubbliche sovietiche, persiste uno di degrado ambientale. Le pratiche agricole che si basavano sull'uso eccessivo di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti artificiali allo scopo di aumentare la produzione a ogni costo, hanno causato la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee da sostanze chimiche persistenti.

Agli inizi degli anni '90 l'uso dei pesticidi per ettaro era in media circa 20 volte superiore a quello di altre ex repubbliche sovietiche e delle nazioni occidentali. Inoltre la massiccia deforestazione portata avanti per dare spazio ai vigneti ha contribuito all'erosione del suolo.

Il Clima

Il clima è moderato continentale: l'estate è calda e lunga, con temperature medie di circa 20°C, mentre l'inverno è relativamente mite e secco, con temperature medie in gennaio di -4° C. Le precipitazioni annuali vanno da circa 600 mm nel nord a 400 millimetri nel sud, ma possono variare notevolmente e non sono insoliti lunghi periodi di siccità. Le precipitazioni più intense si verificano all'inizio dell'estate e in ottobre. A causa del terreno irregolare, le forti piogge estive sono spesso causa di erosione e insabbiamento dei fiumi.

Città e Luoghi d'Interesse

  • Chisinau è la capitale, maggiore città del paese con una popolazione di circa 720mila abitanti (nel 2012) e il più importante centro industriale. Fondata nel 1420, Chisinau si trova nel centro della Moldavia, sul fiume Bîc.
  • Seconda città per grandezza è Tiraspol, con circa 160mila nel 2005; situata in Transnistria, fu capitale della Moldavia dal 1929 al 1940, ed è importante centro amministrativo, produttivo e logistico.
  • Altre città importanti sono Balti e Bender.
  • Nella regione settentrionale, 45 km a nord di Soroca, c'è una caverna in cui sono stati rinvenuti resti preistorici.

Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità

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L'Arco Geodesico di Struve, una rete di triangolazioni che si estende da Hammerfest in Norvegia fino al Mar Nero, attraverso dieci paesi e oltre 2.820 km. L'arco è formato dai punti delle triangolazioni effettuate tra il 1816 e il 1855 dall'astronomo Friedrich Georg Wilhelm Struve, che realizzò la prima misurazione accurata di un segmento di meridiano.

L'Arco contribuì a definire e misurare l'esatta dimensione e forma della Terra, svolgendo un ruolo chiave nello sviluppo delle scienze della terra e una precisa mappatura topografica. L'Arco originale consisteva di 258 triangoli principali con 265 punti di stazione principale. Il Sito Unesco è costituito da punti di stazione iniziale rilevati dallo Struve e dai suoi colleghi tra il 1816 e il 1851. La stazione moldava si trova vicino al villaggio di Rudy, nel distretto di Soroca, in un frutteto di alberi di mele, a 300 metri dal casello autostradale Soroca-Otaci.

L'Economia

Sotto l'Unione Sovietica ogni repubblica o area era specializzata in un determinato settore, la Moldavia principalmente in prodotti agricoli e beni di consumo, facendo affidamento su altri repubbliche per le materie prime, coprattutto i combustibili a basso costo. Con l'uscita dall'URSS, La Moldavia si è vista costretta a diminuire i consumi e migliorare l'efficienza industriale, non sempre con successo. E' stata avviata la privatizzazione e il passaggio al mercato libero, mentre però gli interessi acquisiti cercavano di mantenere il sistema.

La Storia

In larga misura, la storia della Moldova è stata modellata dagli stranieri che vi si insediavano o vi transitavano: coloni greci, invasori turchi e tartari, funzionari dell'Impero russo, coloni tedeschi e bulgari, "apparatchik" comunisti, soldati nazisti, rumeni, immigrati russi e ucraini. Ogni gruppo ha lasciato la propria eredità, a volte culturale e a volte politica, e spesso sgradita.

La Storia Antica -- Le origini latine risalgono al periodo di occupazione romana della Dacia (attuale Romania, Bulgaria e Serbia), dal 105 al 270 dC, quando si sviluppò una cultura dalla mescolanza di coloni romani e popolazione locale. Con il venir meno dell'influenza dell'impero romano e la ritirata delle truppe nel 271, svariati popoli attraversarono la zona, spesso con violenza: Unni, Ostrogoti, Ante (slavi), l'Impero bulgaro, i Magiari, i Peceneghi, e l'Orda Dorata (i Mongoli). Nel XIII secolo, l'Ungheria iniziò la propria espansione nella zona, costituendo una linea di fortificazioni in Moldova vicino il fiume Siretul (nell'attuale Romania) e oltre. La regione passò sotto la sovranità ungherese, finché nel 1349 venne fondato un principato moldavo indipendente dal principe Bogdan. Originariamente chiamato Bogdania, il principato si estendeva dai Carpazi al fiume Nistru e fu in seguito ribattezzato Moldavia, dal nome del fiume Moldova nell'attuale Romania.

Durante la seconda metà del XV secolo, tutta l'Europa sud-orientale subì la crescente pressione dell'Impero Ottomano, e nonostante le significative vittorie militari di Stefano il Grande (1457-1504), la Moldova dovette arrendersi all'Impero ottomano nel 1512, e ne divenne stato tributario nei successivi 3 secoli. Inoltre la Moldova subì ripetute invasioni da parte dei Turchi, Tartari di Crimea e russi.

Nel 1792 il trattato di Iasi costrinse l'Impero Ottomano a cedere all'Impero russo tutte le sue terre nell'odierna Transnistria. La Bessarabia fu annessa all'impero russo in seguito alla guerra russo-turca del 1806-1812 secondo i termini del Trattato di Bucarest del 1812, e il territorio moldavo ad ovest del fiume Prut venne unito alla Valacchia. Nello stesso anno Alexandru Ioan Cuza fu eletto principe di Valacchia e della parte di Moldova a ovest del fiume Prut, gettando le basi della moderna Romania.

L'inizio del periodo sovietico -- Nel 1917, durante la rivoluzione bolscevica, i leader politici della Bessarabia crearono un Consiglio Nazionale (Sfatul Tarii) dichiarando la Bessarabia "Repubblica Democratica Moldava", federata alla Russia. Nel febbraio 1918, la nuova repubblica dichiarò la propria indipendenza dalla Russia e, due mesi più tardi, votò l'unione alla Romania, il che non fu certo cosa gradita al governo russo.

Dopo la creazione dell'Unione Sovietica nel dicembre 1922, il governo sovietico procedette nel 1924 a costituire l'Oblast moldavo autonomo ad est del fiume Nistru nell'odierna Ucraina, con capitale Balta. Sette mesi dopo, l'oblast divenne Repubblica Socialista Sovietica Moldava; la capitale rimase a Balta fino al 1929, allorché venne trasferita a Tiraspol. Tradizionalmente paese rurale, la Moldavia a poco a poco cominciò a cambiare il suo carattere sotto il regime sovietico e le aree urbane divennero centri industriali e di servizi.

Nel giugno 1940 la Bessarabia venne occupata dalle forze sovietiche a seguito di un protocollo segreto allegato al patto nazi-sovietico di non aggressione del 1939. Il 2 agosto 1940 il governo sovietico creò la Repubblica Socialista Sovietica Moldava, con capitale a Chisinau (Kishinev in russo), unendo la maggior parte della Bessarabia alla Moldavia. Parte della Moldavia settentrionale (Herta, nell'attuale Ucraina), la Bucovina settentrionale e la Bessarabia meridionale lungo il Mar Nero vennero tolte alla Romania e incorporate nell'Ucraina, lasciando la Moldavia senza sbocco sul mare.

La Seconda Guerra Mondiale -- Nel giugno del 1941, le truppe tedesche e rumene attaccarono le Repubbliche Sovietiche di Moldavia e Ucraina. I tedeschi cedettero alla Romania, loro alleata, non solo la Bessarabia e la Bucovina settentrionale, ma anche la terra tra i fiumi Nistru e Pivdennyy Buh, a nord di Bar in Ucraina, che la Romania chiamò Transnistria. Nell'agosto 1944 le forze sovietiche rioccuparono la Bessarabia e la Transnistria. Nel 1947 un trattato formalmente restituì la Bessarabia, la Bucovina settentrionale, e la Transnistria all'Unione Sovietica, e vennero ristabilite le precedenti divisioni amministrative sovietiche.

Il dopoguerra sovietico -- Con la restaurazione del potere sovietico nella SSR Moldava, la politica di Stalin fu basata sul russificare la popolazione moldava e distruggere tutti i legami ancora in essere con la Romania. La polizia segreta colpì duramente i gruppi nazionalisti, venne imposto l'alfabeto cirillico, russi e ucraini furono incoraggiati ad immigrare in Moldava, soprattutto nella Transnistria. Le politiche sovietiche di requisizione di grandi quantità di prodotti agricoli, anche nel caso di scarso raccolto, causarono una grave carestia in seguito alla siccità catastrofica del 1945-1947; gli incarichi politici, nel partito comunista, e le posizioni accademiche vennero assegnati a membri di gruppi etnici non-rumeni.

Le condizioni imposte durante il ripristino del regime sovietico generarono nei confronti delle autorità sovietiche un profondo risentimento, che ben presto scatenò delle ribellioni. Nel periodo 1950-1952 Leonid I. Breznev, primo segretario del Partito Comunista della Moldavia, soffocò una ribellione dei moldavi di etnia rumena, uccidendo o deportando migliaia di persone e istituendo la collettivizzazione forzata. Anche se apparentemente il nazionalismo moldavo era stato represso, l'ostilità dei moldavi restò vitale per tre decenni, finché le politiche di glasnost e perestroika di Mikhail Gorbachev crearono un clima favorevole all'espressione di sentimenti nazionali e desiderio di riforme.

Nel 1989 venne formato il Fronte Popolare moldavo, un'associazione di gruppi indipendenti, culturali e politici; il rumeno venne designato come lingua ufficiale e i leader del partito comunista vennero rimpiazzati. Tuttavia in Transnistria cresceva l'opposizione slava, e nel sud quella dei Gagauzi, minoranza etnica di lingua turca. Le prime elezioni democratiche della Repubblica Sovietica Moldava si tennero nel febbraio 1990, e videro la vittoria del Fronte Popolare. Dopo le elezioni il comunista Mircea Snegur fu eletto presidente del Soviet Supremo e nel mese di settembre presidente della repubblica.

L'Indipendenza Nel mese di agosto 1990 la Gagauzia proclamò la propria independenza come con capitale Comrat. Nel mese di settembre, gli slavi della riva orientale del fiume Nistru proclamarolo la "Repubblica Moldava di Dnestr" in Transnistria, con capitale a Tiraspol. Il Soviet Supremo non riconobbe le due nuove entità, circa 50.000 volontari nazionalisti moldavi invasero la Transnistria, ma la violenza fu temporaneamente scongiurata dall'intervento dell'esercito russo. Si tennero negoziati a Mosca tra i Gagauzi, gli slavi della Transnistria, e il governo della Repubblica socialista sovietica di Moldova, senza ottenere alcuna conciliazione. Nel maggio 1991, il nome del paese fu ufficialmente cambiato in Repubblica di Moldavia.

Nell'agosto 1991, durante il colpo di stato militare, i comandanti dell'Esercito Sovietico cercarono di imporre lo stato di emergenza in Moldavia, ma il governo moldavo si schierò con il presidente Boris Eltsin. Il 27 agosto 1991 la Moldova dichiarò la propria indipendenza dall'Unione Sovietica, e nel mese di ottobre iniziò ad organizzare il proprio esercito: infatti l'Unione Sovietica si stava disgregando rapidamente, e la Moldova doveva fare affidamento solo sulle proprie forze per bloccare la diffusione della violenza dalla secessionista Transnistria al resto del paese.

Nel luglio 1992, in seguito ad un'altra esplosione di violenza in Transnistria, venne negoziato un accordo; una linea di demarcazione sarebbe stata mantenuta da una forza di pace tripartita (moldava, russa, e transnistriana); la Transnistria avrebbe uno status speciale all'interno della Moldova, con il diritto di secessione se la Moldova avesse deciso di riunirsi alla Romania.

Si tennero nuove elezioni parlamentari nel febbraio 1994, che secondo gli osservatori internazionali furono libere e corrette, ma le autorità della Transnistria cercarono in ogni modo di scoraggiare la popolazione a partecipare. Il nuovo Parlamento subito firmò un accordo di partenariato con la NATO, approvò l'adesione della Moldavia al Commonwealth degli Stati Indipendenti (CIS), ratificò una nuova Costituzione e concesse notevole autonomia a Transnistria e Gagauzia. Con la Russia come partner nei negoziati sulla Transnistria e con l'impegni a rispettare i diritti della popolazione di lingua russa, la minaccia di ostilità internazionali è stata notevolmente ridotta.