LogoLogo

Macedonia

bandiera MacedoniaLa Repubblica di Macedonia (Република Македонија) è situata nel cuore del Europa centro-meridionale, e confina con la Grecia a sud, la Bulgaria ad est, Serbia e Kosovo a nord, e l'Albania a ovest. Per la sua posizione geografica, è stata nel corso della storia crocevia di commercianti e conquistatori in movimento sia all'interno del continente europeo che tra Europa e Asia Minore, e le varie civiltà hanno dato origine a una varia e ricca tradizione culturale e storica.

In breve

Area: 25.713 km² -- Popolazione: circa 2.1 milioni di abitanti -- Densità: 82,2 abitanti per km² -- Governo: repubblica parlamentare -- Capitale: Skopje -- Lingua: lingua ufficiale macedone (caratteri cirillici); albanese nell'area occidentale -- Religione: 64% cristiana ortodossa, 33% musulmana -- Moneta: Denaro macedone (MKD) -- Prefisso telefonico: dall'Italia 00389 -- Prefisso telefonico: per l'Italia 0039 -- Fuso orario: UTC+1 (stessa ora dell'Italia) -- Sigla Automobilistica: MK -- Suffisso internet: .mk -- Membro di: Consiglio d'Europa, EBRD, ONU, OMC, OSCE

Macedonia

Divisione amministrativa

La Macedonia è divisa geograficamente in 8 regioni, che non hanno però funzione amministrativa: Skopje, Pelagonia, Polog, Est, Sudest, Nordest, Sudovest, Vardar.

La riorganizzazione amministrativa del 2004 ha identificato 84 opštini (=comuni), dei quali 33 sono comuni urbani, 41 comuni rurali, and 10 costituiscono la capitale Skopje. I comuni più popolosi sono Kumanovo (105mila abitanti), Bitola (95mila), Tetovo (86mila), Gostivar (81mila) e poi, sopra i 50mila abitanti, Prilep, Gazi Baba, Aerodrom, Čair, Struga, Karpoš, Kisela Voda, Ohrid, Veles e Strumica.

Link Utili

Ambasciata italiana in Skopje | Sito della Farnesina per Macedonia | Sito dell'ICE per Macedonia -- Numeri Utili: Polizia 192, Vigili del fuoco 193, Pronto soccorso 194 -- Vademecum per il Turista Italiano: È necessario il passaporto (con validità residua di almeno tre mesi) o carta di identità valida per l'espatrio.

La Storia

Le vicende del popolo macedone sono strettamente associate alla regione storica e geografica della Macedonia e alla continua lotta per uno stato indipendente. L'area fu abitata fin dal Paleolitico, da popoli chiamati Peoni e Dardani, di origine mista trace-illirica. I Peoni fondarono diversi principati che si fusero in un regno che occupava la parte centrale e il bacino superiore dei fiumi Vardar e Struma. Nel 146 a.C. la Macedonia divenne provincia romana e nel IV secolo d.C. i Peoni erano completamente romanizzati o ellenizzati. Durante la maggior parte del Medioevo, la regione Macedone rimase provincia dell'Impero bizantino. Nel VI secolo d.C., l'area che oggi è inclusa nella Grecia era conosciuta come Macedonia Prima, mentre il resto - l'attuale Repubblica di Macedonia - era conosciuta come Macedonia Salutaris.

Intorno al 600 d.C., una popolazione slava proveniente dall'odierna Bielorussia e Ucraina, guidata da capi chiamati zhupan, si insediò nella regione dei Balcani, e cercò inizialmente di mantenere la propria indipendenza; gli imperatori bizantini provarono ripetutamente a sottomettere gli slavi macedoni, finché Costanzo (656) e Giustiniano II (686) ricorsero a spedizioni militari e alla deportazione forzata di un gran numero di Slavi in Anatolia. Agli inizi del secolo IX la maggior parte della regione di Macedonia (esclusa la zona greca), assieme a gran parte della penisola balcanica, era incorporata nel primo impero bulgaro. Dopo la sconfitta di quest'ultimo ad opera di Bisanzio, sul finire del secolo X, la parte occidentale della Bulgaria e il suo impero vennero annessi all'Impero bizantino, mentre la parte orientale restava indipendente sotto lo zar Samuil, che risiedeva nell'Isola di Sant'Achille sul lago di Prespa, e che è tramandato come eroe mitico del popolo macedone. Nel 1014 l'impero bulgaro cadde nuovamente sotto il controllo bizantino.

Intanto nell'odierna Serbia il Gran Zhupan di Rashke, Stephen Nemanya (1168-1196), unificò la maggior parte dei principati slavi del Sud creando uno Stato serbo. Nel 1219 suo figlio Sava - oggi santo patrono - fondò la Chiesa Ortodossa Serba. Nel XIV secolo lo zar Dushan ampliò la nazione e promulgò un codice legislativo. A partire dal XIII secolo, l'odierna Macedonia venne incorporata nel Regno serbo e lo zar Stefan Dušan pose la sua capitale a Skopje. Alla sua morte tuttavia iniziarono lotte di potere tra i nobili locali, e la Macedonia fu sotto il dominio della famiglia Mrnjavčević. Purtroppo le lotte intestine indebolirono le province balcaniche, e nel corso del XV secolo varie potenze si disputarono il controllo della regione. L'Impero Ottomano occupò tutta la Serbia, mentre Austria e Ungheria assumevano il controllo di Slovenia e Croazia. I turchi penetrarono anche nel Montenegro che tuttavia oppose una fiera resistenza con i suoi combattenti chiamati "hajduk", riuscendo a mantenere la propria indipendenza.

Nel 1878 gli slavi del sud ottennero infine l'indipendenza dall'Impero Ottomano, e in Serbia venne restaurata la monarchia. Durante la prima guerra mondiale, Serbia e Montenegro combatterono dalla parte alleata e nel 1918, dopo la sconfitta dell'impero austria-ungarico, gli slavi del sud (Serbi, Croati e Sloveni) formarono un proprio Stato, la Jugoslavia, sotto la dinastia Karadjordjevic, suddiviso in sei territori con larga autonomia: Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro e Macedonia. Durante la Seconda Guerra Mondiale e l'occupazione tedesca sorsero due distinti movimenti di resistenza: i partigiani comunisti e i Chetnik, che volevano il ritorno della monarchia. Dopo la sconfitta tedesca nel 1945, i comunisti, sotto la guida del maresciallo Josip Broz Tito, presero il controllo del Paese, che venne ribattezzato Repubblica federale di Jugoslavia. Pur se alleato all'Unione Sovietica, Tito non si lasciò controllare dal regime stalinista, il che portò alla rottura delle relazioni diplomatiche nel 1948 e ad una posizione di "non allineamento" per la Jugoslavia.

Nel dopoguerra varie riforme economiche portarono all'industrializzazione del Paese. A partire dal 1980 le crescenti difficoltà economiche innescarono la crisi politica e nel 1990 i comunisti furono costretti a consentire la formazione di diversi partiti politici. Negli anni 1991-1992 si tennero elezioni nelle varie repubbliche e, in parte per le crescenti tensioni etniche, la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia fu formalmente sciolta, dando origine a quattro repubbliche - Croazia, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia - mentre Serbia e Montenegro restavano unite nella Repubblica Federale di Jugoslavia, che poi cambiò nome in "Serbia e Montenegro". Durante le Guerre che seguirono, la Macedonia rimase relativamente immune dai conflitti etnici e religiosi; l'indipendenza venne ufficialmente proclamata dopo il referendum tenutosi l'8 settembre 1991.

La Popolazione

I due terzi della popolazione sono di etnia Macedone, mentre la minoranza più consistente (1/4) è rappresentata da albanesi, concentrati in gran parte nella Macedonia Occidentale. La lingua predominante è il macedone, che si scrive in caratteri cirillici e appartiene allo stesso ceppo della lingua bulgara; l'albanese è molto diffuso. Dalla fine della seconda guerra mondiale, la popolazione è cresciuta costantemente, soprattutto nella comunità di etnia albanese.

Il Territorio

Gran parte del Paese è occupato da un altopiano tra i 600 e i 900 m di altitudine, che raggiunge l'altitudine massima col Monte Korab (2,764 m), ed è diviso a metà dal fiume Vardar che passa anche passando per la capitale, Skopje, per sfociare nel Mar Egeo nei pressi di Salonicco. Gli emissari dei due laghi a sud-ovest, Ohrid e Prespa, i più grandi della penisola balcanica, si riversano nell'Adriatico attraverso l'Albania. Nel nord-ovest, la catena della Sar Planina segna il confine con il Kosovo.

Il Clima

Il clima è continentale, con estati calde e secche. In inverno, i venti provenienti dal Mar Egeo rendono più temperato il clima della Valle del Vardar. Si registrano consistenti precipitazioni nevose tra novembre e febbraio.

Città e Luoghi d'Interesse

  • I tre parchi nazionali di Pelister (a ovest di Bitola), Galicica (tra i laghi di Ohrid e Prespa) e Mavrovo (tra Ohrid e Tetovo).

Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità

logo Unesco
  • Patrimonio naturale e culturale della regione di Ohrid: situata sulle rive del lago omonimo, la città di Ohrid è tra i più antichi insediamenti umani d'Europa. Il sito comprende il monastero slavo più antico, san Pantelejmon, costruito tra i secoli VII e XIX, con una collezione di oltre 800 icone in stile bizantino risalenti dall'XI alla fine del XIV secolo, che rappresenta la seconda raccolta di icone al mondo per importanza dopo la Galleria Tretyakov di Mosca.

L'Economia

Sempre più integrata nel commercio internazionale, l'economia macedone si basa ancora sui settori tradizionali del periodo comunista, agricoltura e industria, ma il settore dei servizi è in crescita.

Gran parte delle infrastrutture industriali sono obsolete e, senza opportunità di lavoro adeguate, una consistente percentuale della popolazione, e gran parte dei lavoratori più qualificati, sono costretti a cercare impiego all'estero, e per tal motivo si registrano elevati tassi di emigrazione permanente o stagionale.

Nel 2009 l'economia è stata colpita dalla crisi economica globale, e lo standard di vita è tuttora inferiore a quello che il popolo macedone godeva prima dell'Indipendenza.