Bosnia ed Erzegovina
In breve
Divisione amministrativa
Link Utili
La Popolazione
Il Territorio
Il Clima
Città e Luoghi d'Interesse
- Sarajevo, la capitale, il cui nome deriva da "Saraj" parola turca che significa palazzo. La città è di fatto la più araba d'Europa, con chiese, cattedrali, e sinagoghe accanto a moschee e alla Bascarsija (bazar turco).
Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità: - Stari Most, il Ponte Vecchio e la Antica Città di Mostar; il ponte, costruito nel XVI secolo sul fiume Neretva, collega le due parti della città di Mostar. Distrutto il 9 Novembre 1993 durante la guerra civile, è stato ricostruito e inaugurato nel 2004. Il ponte originale, che fu per i tempi il più ampio arco artificiale al mondo, fu commissionato da Solimano il Magnifico nel 1557 in sostituzione di un vecchio ponte in legno. La costruzione iniziò nel 1557 ad opera dell'architetto ottomano Mimar Hayruddin e richiese nove anni. A tutt'oggi numerose questioni tecniche restano un mistero: come fu eretto il ponteggio, in che modo le pietre vennero trasportate, come l'impalcatura rimase integra per tutta la durata della costruzione. Secondo la leggenda il costruttore, minacciato di morte se non fosse riuscito a costruire un ponte di tali dimensioni, aveva dato disposizioni per il proprio funerale il giorno della rimozione del ponteggio.
- Il Ponte di Mehmed Paša Sokolović in Višegrad (Repubblica Serba), sul fuime Vrina, completato nel 1577 dall'architetto ottomano Mimar Sinan, uno dei più grandi architetti e ingegneri del periodo classico ottomano, su ordine del Gran Visir di origine bosniaca. Il Ponte rappresenta l'apogeo dell'ingegneria civile ottomana: lungo 179,5 metri, è costituito da 11 archi in muratura, con campate da 11 a 15 metri, e una rampa di accesso ad angolo retto con le quattro arcate sulla riva sinistra del fiume.
La Storia
Nel XIV secolo, l'impero ottomano invase i Balcani ed occupò la Bosnia-Erzegovina per quattro secoli, nel corso dei quali buona parte della popolazione si convertì all'Islam. Nel 1878 l'impero ottomano dovette arretrare dai Balcani e Bosnia-Erzegovina passò sotto il controllo dell'Impero austro-ungarico. Il 28 giugno 1914 l'assassinio a Sarajevo dell'arciduca Francesco Ferdinando, erede dell'impero austro-ungarico, ad opera di Gavrilo Princip, un serbo della Bosnia, fu la scintilla che scatenò la prima guerra mondiale.
Alla fine della guerra nel 1918, gli slavi del sud formarono una nazione di Serbi, Croati e Sloveni che venne chiamata Jugoslavia. Insieme ad altri paesi dei Balcani, Bosnia Erzegovina venne occupata dai tedeschi Durante la seconda guerra mondiale, contro l'occupazione tedesca sorse un movimento di resistenza delle forze comuniste jugoslave guidato da Josip Broz Tito, che 1945 divenne leader del nuovo governo della Jugoslavia. Tito non si adeguò allo stile di governo di Stalin, creando invece un sistema politico ed economico molto più democratico ed occidentale.
Dopo la morte di Tito nel 1980 aumentarono le tensioni etniche e il desiderio di democrazia e indipendenza delle varie regioni. Nelle prime elezioni libere tenutesi nel 1990 il partito comunista fu sconfitto. Il Partito nazionalista croato, insieme al partito musulmano bosniaco, dichiararono l'indipendenza della Bosnia-Erzegovina, e scoppiò la guerra civile contro i serbi, che volevano creare nella Bosnia nord-orientale un'isola di etnia serba. I quattro anni successivi causarono un numero enorme di vittime e danneggiarono gravemente il territorio; la città di Sarajevo subì tre anni di assedio. Nel 1995, dopo l'intervento internazionale, i gruppi in lotta firmarono un accordo di pace e la Bosnia-Erzegovina conservò i confini antecedenti alla guerra civile.