India
In breve
Divisione amministrativa
- Stati: Andhra Pradesh | Arunachal Pradesh (13) | Assam | Bengala Occidentale (12) | Bihar | Chhattisgarh (9) | Goa | Gujarat | Haryana (4) | Himachal Pradesh (3) | Jammu e Kashmir | Jharkhand (10) | Karnataka | Kerala (20) | Madhya Pradesh | Maharashtra | Manipur (16) | Meghalaya | Mizoram (18) | Nagaland (14) | Orissa | Punjab (1) | Rajasthan | Sikkim (11) | Tamil Nadu | Tripura (17) | Uttar Pradesh | Uttarakhand (5)
- Territori dell'Unione: Chandigarh (2) | Dadra e Nagar Haveli (8) | Daman e Diu (7) | Isole Andaman e Nicobar | Lakshadweep | Puducherry (19, 4 enclavi) | Territorio di Delhi (6)
Link Utili
Il Clima
La Popolazione
Coloro che occupavano il gradino più basso tra gli impuri venivano chiamati "paria" o intoccabili: si nutrivano di carne e svolgevano i lavori più degradanti. Le divisioni coinvolgevano anche lo spazio fisico che doveva essere mantenuto fra le caste: 4 passi tra un bramino e un soldato, 2 passi tra un soldato e un contadino, 3 passi tra un contadino e un paria. Secoli fa un paria poteva persino essere uccisi se si mostrava su una strada pubblica, poiché si credeva che la loro ombra lasciasse una macchia sulle anime degli altri cittadini.
La bandiera indiana è formata da tre bande orizzontali uguali, dall'alto verso il basso la prima color zafferano, poi bianco e verde, con un chakra blu (ruota a 24 raggi) al centro della banda bianca.
Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità
- Siti culturali: Forte rosso di Agra | Grotte di Ajanta | Grotte di Ellora | Taj Mahal | Complesso monumentale di Mahabalipuram |Tempio del sole di Konarak | Complesso monumentale di Hampi | Chiese e Conventi a Goa | Fatehpur Sikri | Khajuraho Group of Monuments | Grotte di Elephanta | Templi di Chola | Complesso monumentale di Pattadakal | Monumenti Buddisti a Sanchi | Humayun's Tomb, Delhi | Complesso monumentale di Qutb Minar, Delhi | Ferrovie di montagna dell'India | Tempio di Mahabodhi a Bodh Gaya | Rifugi rupestri a Bhimbetka | Parco archeologico Champaner-Pavagadh | Stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji (ex Victoria Terminus) | Complesso del forte rosso di Shahjahanabad
- Siti Naturali: Parco nazionale di Kaziranga | Parco nazionale di Keoladeo | Parco nazionale di Sundarbans | Parchi nazionali del Nanda Devi e della Valle dei fiori | (a rischio) Santuario naturale di Manas.
La Storia
In epoca antica e medievale l'India era costituita da una miriade di regni, con confini fluttuanti. Nel corso del II secolo d.C. l'Impero Kushan, originario della antica Battriana, conquistò l'India settentrionale e la regione al di là dell'Indo inaugurando un periodo di scambi e di prosperità. Nei secoli IV e V d.C. l'India del Nord venne unificata sotto la dinastia Gupta. Durante questo periodo, conosciuto come l'Età dell'Oro, la cultura induista divenne predominante.
L'Islam si diffuse in tutto il subcontinente nell'arco di 700 anni. Nei secoli X e XI turchi e afgani invasero l'India istituendo il Sultanato di Delhi. All'inizio del secolo XVI Babur, un avventuriero turco-mongolo e lontano parente di Tamerlano e Gengis Khan, fondò la dinastia Moghul, che durò 200 anni. L'India del Sud aveva seguito un percorso indipendente, ma dal XVII secolo vaste aree del subcontinente meridionale passarono sotto il dominio diretto o l'influenza dell'Impero Moghul. Intanto la società indiana nelle sue migliaia di villaggi sviluppava una cultura unica, fatta di una combinazione di tradizioni indù e musulmane.
Il primo avamposto britannico fu istituito dalla Compagnia inglese delle Indie Orientali nel 1619 a Surat, sulla costa nord-occidentale. In seguito la Compagnia aprì stazioni commerciali permanenti a Madras (ora Chennai), Bombay (oggi Mumbai), e Calcutta (oggi Kolkata), ciascuno sotto la protezione di un governante del posto. Da questi avamposti gli inglesi estesero la loro influenza finché, nel 1850, controllavano la maggior parte dei territori dell'attuale India, Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh. Nel 1857 una fallita ribellione in India settentrionale guidata da soldati indiani che volevano il ritorno dell'imperatore Moghul spinsero il Parlamento britannico a trasferire il potere politico dalla Compagnia delle Indie Orientali alla Corona. In tal modo la Gran Bretagna iniziò ad amministrare direttamente la maggior parte dell'India, che divenne il "gioiello della corona", simbolo della rapida espansione dell'Impero britannico.
Alla fine del 1800 vennero intrapresi i primi passi verso l'autogoverno britannico in India, con la nomina di consiglieri indiani che affiancassero il viceré britannico e la creazione di Consigli provinciali con membri indiani. Ma a partire dal 1920 il leader indiano Mohandas K. Gandhi trasformò il partito dell'Indian National Congress in un movimento di massa contro il dominio coloniale britannico, utilizzando strumenti parlamentari, la resistenza non violenta e la non-cooperazione. Durante questo periodo milioni di indiani servirono con onore e distinzione nel British Indian Army, in entrambe le guerre mondiali e innumerevoli altre azioni d'oltremare a servizio dell'Impero.
Di fronte agli indiani sempre più uniti nella loro lotta per l'indipendenza, la Gran Bretagna guidata dal premier laburista Clement Attlee cominciò a pianificare la fine della propria sovranità in India. Il 15 agosto 1947 l'India divenne un dominion all'interno del Commonwealth, con Jawaharlal Nehru come Primo Ministro. Per considerazioni strategiche e tensioni politiche fra indù e musulmani, i britannici decisero di suddividere l'India britannica in due stati separati: l'India, a maggioranza indù e il Pakistan, strutturato in due "ali", Pakistan Est e Ovest - attualmente Bangladesh e Pakistan - a maggioranza musulmana. L'India divenne una repubblica, ma scelse di continuare ad essere membro del Commonwealth britannico. La costituzione venne promulgata il 26 gennaio 1950.
Dopo l'indipendenza, il Congresso Nazionale Indiano, cioé il partito di Mohandas K. Gandhi e Jawaharlal Nehru, governò l'India sotto la guida prima di Nehru e di sua figlia (Indira Gandhi) e poi del nipote (Rajiv Gandhi), ad eccezione di brevi periodi negli anni Settanta e Ottanta e nel 1996. Il 21 maggio 1991 Rajiv Gandhi fu assassinato da parte di estremisti tamil dello Sri Lanka, insoddisfatti dell'intervento militare dell'India nella guerra civile di quel Paese.