La Grande Muraglia
La Storia
La prima muraglia ai confini esterni del territorio cinese, innalzata sotto l'imperatore Che-huang-ti, che regnò dal 221 al 206 a.C., parte utilizzava le preesistenti fortificazioni ma non era una struttura ininterrotta. Cardine dell'intero sistema difensivo arano le torrette, costruite con enormi mattoni (48x48x18), le quali raggiungevano un'altezza di 10 metri e una larghezza di 6, ed erano collegate tra loro da argini fatti di argilla, ghiaia e rami di tomarisco. Allorché si avvistavano invasori dalla Mongolia, si inviavano segnali dalle torri con grandi bandiere di giorno e fuochi nelle ore notturne.
La costruzione di quest'antica opera richiese numeri enormi di lavoranti: l'imperatore utilizzò inizialmente 300mila soldati; poi, per accelerare il compimento dell'opera inviò i detenuti delle prigioni, e infine secondo gli antichi storici un cinese su tre fu obbligato a lavorare alla Prima Muraglia, che certamente fece centinaia di migliaia di vittime tra gli strati più umili della popolazione.
Questa prima grande fortificazione tuttavia non riuscì ad arrestare le orde mongole dei secoli successivi, tanto che nel XIII secolo Marco Polo non menziona nel suo Milione la Muraglia, il che significa che non ne erano rimaste molte tracce. Nel XIV secolo Gengis Khan conquistò la Cina, e i suoi successori la occuparono per 90 anni. Infine nel 1368 iniziò una ribellione contro il dominio mongolo sotto la guida di un monaco buddista figlio di poveri contadini, Chu-yuan-chang, che sarebbe diventato il primo imperatore della dinastia Ming con il nome di Tai-tsu. Una volta sconfitta l'occupazione mongola, iniziò a prendere forma il progetto di un nuovo sistema difensivo e sotto i successivi imperatori Ming venne costruita la Grande Muraglia come la conosciamo oggi.
Nel Mar Giallo vennero affondate navi cariche di ferro e rocce granitiche che potessero fungere da fondazione per la parte della Muraglia che si estendeva sul mare, e per tutto il percorso della fortificazione vennero innalzati con mattoni di cotto due poderosi muri paralleli separati da uno spazio vuoto di alcuni metri. Lo spazio tra le due mura venne poi riempito di terra, argilla pressata, ghiaia e schegge di mattoni, e alla sommità pavimentato sempre con mattoni, così da poter fungere da strada.
A intervalli regolari vennero erette torri di avvistamento, ognuna delle quali ospitava permanentemente una guarnigione di circa 40 soldati. In alcuni punti esistevano porte ben sorvegliate, che servivano al transito dei mercanti e all'uscita delle truppe che venivano inviate in spedizioni militari contro i Tartari. Gli architetti e ingegneri che lavorarono alla Grande Muraglia non si fermarono di fronte ad alcun ostacolo della natura, superando fiumi e montagne, portando la grande muraglia in punti quasi inaccessibili all'uomo, e anche questo è un aspetto della grandiosità dell'opera.