Nel 1519 l'esploratore spagnolo Alonzo Álvarez de Pineda (1494–1520) tracciò la prima mappa della costa del Texas. Dopo la conquista dell'Impero azteco da parte di Cortes molte spedizioni spagnole partirono alla ricerca delle leggendarie "Sette Città d'Oro", la mitica Cibola, che si diceva fondata nell'VIII secolo da sette vescovi in fuga dalla Spagna dopo la conquista araba, i quali erano sbarcati nel Nuovo Mondo portando con sé oro, gemme e oggetti religiosi.
Nel 1528 Álvar Núñez Cabeza de Vaca, membro della spedizione Narváez, sbarcò presso l'odierna Tampa Bay con circa 600 uomini con l'obiettivo di colonizzare la Florida. Nell'arco di pochi mesi la spedizione si perse, fu decimata da malattie, fame e attacchi indiani; a quel punto costruirono cinque barconi con l'intenzione di raggiungere il Messico costeggiando il litorale ma vennero colpiti da un uragano e solo due imbarcazioni con 40 superstiti scamparono facendo naufragio sull'Isola di Galveston. Furono catturati e fatti schiavi da indiani delle tribù Han e Capoque, e otto anni dopo solo quattro superstiti raggiunsero Città del Messico. Tra essi Cabeza de Vaca era riuscito a commerciare con varie tribù, era diventato noto come guaritore, e quindi aiutato da vari gruppi di nativi; tornato nel 1537 in Europa, descrisse dettagliatamente le sue esperienze - con un atteggiamento di simpatia per i nativi americani che aveva incontrato - nel libro La Relación, pubblicato nel 1542. Il suo resoconto di grandi case e pietre preziose nei villaggi a nord del Messico alimentò la leggenda portoghese delle "Sette Città d'Oro".
Nel 1539 un altro dei superstiti, lo schiavo africano Esteban Dorantes, noto come Estevanico, tornò come guida del frate Marcos de Niza col quale raggiunse un villaggio del New Mexico, l'odierno Zuni, dove fu ucciso dai nativi. Agli inizi del 1540 l'esploratore Francisco Vásquez de Coronado y Luján, nel tentativo di trovare le Sette Città, avanzò nell'attuale New Mexico, Texas occidentale e Kansas, ponendo le basi dell'occupazione spagnola del Texas.
Corpus Christi de la Isleta, presso l'odierna El Paso, fondata nel 1682, fu la prima missione e insediamento spagnolo nel Texas. Anche i francesi rivendicavano la zona, in seguito allo sbarco di René-Robert Cavelier de La Salle che nel 1685 aveva fondato Fort St. Louis nella zona di Matagorda Bay. Due anni dopo La Salle fu ucciso dai suoi stessi uomini e nel 1690 la piccola base francese era scomparsa, distrutta da attacchi indiani e malattie. Nel 1995 un team di archeologi ha scoperto la Belle, una delle fregate La Salle, nelle acque di Matagorda Bay e l'anno dopo venne individuata l'esatta ubicazione di Fort St. Louis, presso l'odierna Victoria. Per contrastare la Francia, che aveva occupato l'attuale Louisiana, gli spagnoli fondarono nel 1690 la Missione di San Francisco de los Tejas e nel 1718 quella di San Antonio de Valero (Alamo), l'odierna San Antonio.
Nel 1821 Stephen F. Austin ottenne dal governo messicano il permesso di insediarsi con una colonia di 300 famiglie angloamericane - noti come gli "Old Three Hundred" - nel sud-est del Texas presso l'odierna Austin, il che fu l'inizio ufficiale della colonizzazione anglo-americana. Nello stesso anno il Messico otteneva l'indipendenza dalla Spagna e iniziava a minacciare l'insediamento di Austin per differenze culturali, politiche e religiose. Il 2 ottobre 1835 venne combattuta a Gonzales la prima battaglia, in cui le forze messicane tentarono invano di recuperare un cannone - episodio da cui ebbe origine il motto "Come and Take It". I messicani attaccarono poi Alamo, ponendo assedio alla città, difesa da 190 uomini, con un esercito di 5000 unità; Alamo fu espugnata dopo 2 settimane il 6 marzo 1836, con la morte di tutti i suoi difensori, tra cui David Crockett, Jim Bowie e William B. Travis. Un secondo massacro di texani che si erano arresi a Goliad il 27 marzo diede origine al grido di battaglia per l'indipendenza del Texas: "Ricorda Alamo! Ricorda Goliad!"
La Dichiarazione di Indipendenza del Texas ebbe luogo a Washington-on-the-Brazos il 2 marzo 1836. Il 21 aprile 1836 si combatté a San Jacinto, vicino l'attuale Houston, la battaglia decisiva tra l'intera forza di 1600 uomini del Presidente messicano Santa Anna e l'esercito di 800 texani del Generale Sam Houston; i messicani furono tutti uccisi o fatti prigionieri, con soltanto nove vittime texane.
Il Texas fu annesso agli Stati Uniti come ventottesimo stato il 29 Dicembre 1845; durante la Guerra di Secessione aderì agli Stati Confederati del Sud; dopo la vittoria nordista fu riammesso ufficialmente nell'Unione il 30 Marzo 1870, e da allora la storia dello Stato coincide con quella degli Stati Uniti; pochi anni dopo, il 15 febbraio 1876, venne ratificata l'attuale Costituzione.
Tra gli eventi storici del XX secolo, incancellabile è la giornata del 22 Novembre 1963, quando il 35esimo Presidente, John Fitzgerald Kennedy, fu assassinato mentre attraversava il centro di Dallas in una macchina scoperta, accompagnato dalla moglie Jacqueline; lo stesso giorno il Vice-presidente Lyndon B. Johnson, texano, prestò giuramento come Presidente degli Stati Uniti d'America a bordo del velivolo presidenziale all'aeroporto Love Field di Dallas.