La stagione secca è soleggiata, anche se fredda al mattino, e i cieli azzurri degli altopiani centrali sono considerati tra i più belli del mondo. La costa occidentale riceve meno precipitazioni rispetto sia alla costa orientale che agli altopiani centrali, e nel sud semidesertico cadono appena 30 cm di pioggia all'anno.
Madagascar
In breve
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Divisione amministrativa
- Dall'aprile 2007 il Madagascar è ufficialmente diviso in 22 regioni, elencate in basso con il capoluogo tra parentesi, che vengono da una redistribuzione delle sei ex province:
- ex-provincia di Antsiranana: Diana (Diego I), Sava (Sambava);
- ex-provincia di Antananarivo: Itasy (Miarinarivo), Analamanga (Antananarivo-Renivohitra), Vakinankaratra (Antsirabe I), Bongolava (Tsiroanomandidy);
- ex-provincia di Mahajanga: Sofia (Antsohihy), Boeny (Mahajanga I), Betsiboka (Maevatanana), Melaky (Maintirano);
- ex-provincia di Toamasina: Alaotra-Mangoro (Ambatondrazaka), Atsinanana (Toamasina I), Analanjirofo (Fenerive Est)
- ex-provincia di Fianarantsoa: Amoron'i Mania (Ambositra), Haute Matsiatra (Fianarantsoa I), Vatovavy-Fitovinany (Manakara), Atsimo-Atsinanana (Farafangana), Ihorombe (Ihosy)
- ex-provincia di Toliara: Menabe (Morondava), Atsimo-Andrefana (Toliara I), Androy (Ambovombe Androy), Anosy (Taolagnaro)
Il Territorio
La regione del Massiccio Tsaratanana a nord raggiunge i 2880 m e comprende anche la Montagne d'Ambre (Ambohitra) di origine vulcanica. La costa settentrionale è molto frastagliata con il porto naturale di Antsiranana (Diego Suarez) a sud di Cap d'Ambre (Tanjon 'i Bobaomby), e la grande isola di Nosy-Be.
Gli altopiani centrali vanno da 800 a 1800 m di altitudine, si estendono dal massiccio del Tsaratanana a nord all'Ivakoany a sud, e presentano grande varietà topografica, da massi di granito affioranti a colline erose, vulcani estinti, pianure alluvionali e paludi trasformate in risaie. A causa dell'abbondanza di terreni laterizi rossicci, ne derivò il nome per il Madagascar di "Grande Isola Rossa". Si trovano anche negli altopiani centrali il Lago di Itasy, formatosi in un cratere vulcanico, e la capitale Antananarivo, a 1468 m s.l.m. Gli altopiani sono solcati in direzione nord-sud da una rift valley comprendente il Lago Alaotra, maggior specchio d'acqua dell'isola, lungo 40 km e ad un'altitudine di 761 metri.
Il sud-ovest è delimitato a est dal massiccio Ivakoany e a nord dal Roiniforme Isala, e include due zone lungo la costa meridionale, l'Altopiano Mahafaly e l'area desertica occupata dal popolo Antandroy.
I fiumi che si riversano nell'Oceano Indiano (Mananara, Mangoro, Maningory, Bemarivo, Ivondro, Mananjary) tendono ad essere brevi perché lo spartiacque è situato vicino alla costa orientale, e a causa della ripida elevazione formano spettacolari cascate. Invece i fiumi che sfociano nel Canale di Mozambico (Sambirano, Mahajamba, il Betsiboka, Mania, Mahavavy, Mangoky, Onilahy) sono più lunghi e lenti, grazie alla pendenza più graduale del terreno. Il Mandrare, principale corso d'acqua meridionale, in alcuni mesi si esaurisce nel deserto.
Città e Luoghi d'Interesse
- La capitale Antananarivo è anche la città maggiore, con 1.3 milioni di abitanti; seguono Antsirabe (con circa 500mila abitanti), Mahajanga (400mila) e Toamasina (450mila).
- Le Foreste Secche dell'Andrefana, con elevati livelli di biodiversità con una vasta gamma di tipi di flora endemica tra cui il baobab di Grandidier, che è diventato un simbolo del paese, e la metà dei lemuri del Madagascar.
- Antongona, nella regione di Imamo 36 km a ovest di Antananariyo e 6 km a nord della città di Imerintsiatosika, include due siti archeologici del sedicesimo e diciottesimo secolo d.C., situati rispettivamente a 1406 e 1515 m slm, su bastioni rocciosi naturali, edificati a secco con numerosi portali in pietra.
- La Falesia e le Grotte dell'Isandra, situate nel centro-sud del Madagascar in territorio Betsileo, 30 km a nord-ovest di Fianarantsoa, un sito archeologico fortificato e integrato nel paesaggio naturale di rocce della valle del fiume Isandra; l'erosione e varie frane successive diedero origine a enormi blocchi di granito e cavità, utilizzati come rifugio dagli antichi abitanti nei secoli XVII e XVIII.
- Il Villaggio di Betafo con tipico paesaggio risicolo terrazzato, fornito di una complessa rete idraulica risultato di capacità secolare tramandata di generazione in generazione. nella regione centrale di Vakinankaratra, 25 km ad ovest della città di Antsirabe (GoogleMap).
- La Rova di Tsinjoarivo, arroccata su un picco di 1675 metri, domina il vasto orizzonte della grande foresta orientale, che si estende per oltre 100 km fino al mare, e si affaccia sulla grande cascata del fiume Oniva; nel 1834 la regina Ranavalona I (1828-1861) fece costruire sul sito un Rova (residenza reale), con vasti ambienti per la corte e la servitù, che oggi è Museo Nazionale (GoogleMap).
Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità
- Le Foreste Pluviali di Atsinanana, sei parchi nazionali (Marojejy, Masoala, Zahamena, Ranomafana, Andringitra, Andohahela) nella parte orientale dell'isola, di fondamentale importanza per mantenere i processi ecologici di sopravvivenza della biodiversità dell'isola, sviluppatasi in isolamento per 60 milioni di anni; molte specie, tra cui primati e lemuri, sono rare e minacciate.
- La Collina Reale di Ambohimanga, 24 km a est di Antananarivo; il sito comprende l'antica città reale, il sito di sepoltura, e un insieme di luoghi sacri; associato a forti sentimenti di identità nazionale, ha mantenuto il suo carattere sacro e spirituale per 500 anni, ed è luogo di culto per i pellegrini provenienti da tutto il Madagascar.
- La Riserva Naturale Integrale di Tsingy de Bemaraha, con paesaggi carsici e altopiani calcarei dominati da impressionanti picchi chiamati 'Tsingy, una foresta aghiforme di pietra calcarea, lo spettacolare canyon del fiume Manambolo; le foreste assieme ai laghi e paludi di mangrovie della Riserva sono l'habitat di lemuri e uccelli rari e minacciati.
Il Clima
Flora e Fauna
Un tempo l'isola era quasi completamente coperta da boschi, in gran parte poi bruciati per far posto alla coltivazione del riso, soprattutto negli altopiani centrali. Le foreste pluviali sono concentrate sui pendii ripidi lungo la costa orientale, e conservano un gran numero di specie vegetali uniche, tra cui circa 900 specie di orchidee. La vegetazione degli altopiani centrali e della costa occidentale è per la maggior parte savana o steppa e nel sud-ovest è adattata alle condizioni desertiche. Lungo le coste crescono banani, mango, palme da cocco, vaniglia e altre piante tropicali, ed è molto diffuso l'eucalipto, importato dall'Australia.
La Popolazione
Sono stati identificati una ventina di gruppi etnici originari, ciascuno con il proprio territorio, ma il linguaggio è notevolmente omogeneo, diversamente da quanto avviene nella maggior parte dei paesi africani, ed importanti elementi culturali unificano il popolo malgascio, quali il sistema di parentela, la centralità del culto dei morti, la divisione della società in tre classi relativamente rigide: nobili, popolo e schiavi (o loro discendenti).
La lingua malgascia, parlata da tutta la popolazione, è l'unico linguaggio africano appartenente alla famiglia malese-polinesiana, e sembra condividere un'origine comune con il Maanyan del Borneo sudorientale; entrambe le lingue hanno stretta affinità con le lingue occidentali dell'arcipelago indonesiano, come il malese, giavanese, balinese, e il Minangkabau di Sumatra.
Prima del XIX secolo, solo gli Antaimoro sudorientali, custodi degli scritti sacri (sorabe), utilizzavano una forma di scrittura derivata dai caratteri arabi. Nel 1824 i membri della London Missionary Society introdussero i caratteri romani sotto il patronato del re Merina Radama I, elaborando un linguaggio fonetico in base al quale le consonanti sono pronunciate come in inglese e le vocali come in francese. Lo sviluppo dell'alfabeto permise ai missionari di pubblicare una Bibbia in malgascio e libri per le loro scuole.
Nel periodo coloniale il francese emerse come lingua dominante dell'isola, relegando il malgascio ad una posizione inferiore. Dopo il 1982, la spinta verso il ritorno alla lingua originale ha cominciato a perdere terreno in favore di un'inclusione del Madagascar nella comunità francofona internazionale. Attualmente sia malgascio che francese sono utilizzati in tutti i documenti ufficiali.
La Storia
La storia scritta iniziò nel VII secolo d.C., quando gli arabi stabilirono delle stazioni commerciali lungo la costa nord-occidentale. I primi contatti con gli europei risalgono al 1500, quando il capitano portoghese Diego Dias avvistò l'isola. Alla fine del secolo XVII i francesi avevano fondato dei porti commerciali lungo la costa orientale. A partire dal 1790 i Merina ottennero l'egemonia su gran parte dell'isola e nel 1817, il sovrano Merina e il governatore britannico di Mauritius concordarono l'abolizione del commercio degli schiavi, importante per l'economia del Madagascar, che ne riceveva in cambio assistenza militare e finanziaria britannica. In quegli anni l'aristocrazia Merina venne convertita al cristianesimo di confessione prevalentemente anglicana e presbiteriana. Nel 1885, nell'ambito di una definizione di sfere di influenza, gli inglesi accettarono l'imposizione di un protettorato francese nel Madagascar in cambio di un controllo su Zanzibar. Negli anni 1895-96 i francesi imposero con la forza il proprio controllo assoluto e la monarchia Merina venne abolita.
Nel 1947 una insurrezione nazionalista contro i francesi fu repressa dopo diversi mesi di aspri combattimenti. Nel decennio successivo il Governo Francese avviò le procedure per l'indipendenza: il 14 ottobre 1958 venne proclamata la Repubblica Malgascia, come stato autonomo all'interno della Comunità francese; nel 1959 venne adottata una nuova costituzione, e la piena indipendenza fu raggiunta il 26 Giugno 1960.
L'Economia
L'industria, rappresentata soprattutto dai settori agro-alimentare, minerario ed energetico, si attestava alla fine del XX secolo sul 15% del PIL. La creazione di EPZ (zone franche) nel 1990 ha contribuito a un'espansione della produzione industriale con l'arrivo di centinaia di nuove aziende, per la maggioranza di proprietà francese, concentrate nei settori dell'abbigliamento, artigianato e trasformazione agro-alimentare.
Il Paese è ricco di risorse naturali, ma i giacimenti sono in località relativamente inaccessibili; dal 1975 tutti i giacimenti minerari sono stati nazionalizzati. Le riserve principali sono bauxite, cromite, grafite, calcare, mica, nichel e pietra.
Dal punto di vista energetico, il Madagascar dipende completamente dalle importazioni straniere per il petrolio; l'energia elettrica è prodotta per 2/3 da sette centrali idroelettriche, per il restante terzo da centrali termiche. Il fabbisogno energetico è soddisfatto anche con legna e carbone vegetale, il che sta depauperando le foreste del paese e creando gravi problemi di erosione. Un settore promettente è il turismo, che ha buone potenzialità grazie alla flora e fauna esotica e ai 5000 km di spiagge, ma sono ancora da sviluppare le infrastrutture.